Durante il Convegno Italiano di Ornitologia sono state approvate in assemblea plenaria tre mozioni che saranno diffuse e inviate agli enti competenti citati:
1)Qualità delle procedure di V.I.A.-V.INC.A. e ruolo dell’ornitologo;
2)Progetto EURAPMON
3)Prevenzione del disturbo sui rapaci.
1)MOZIONE SULLA QUALITA’ DELLE PROCEDURE DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE E VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE IN ITALIA
I partecipanti al XVIII Convegno Italiano di Ornitologia tenutosi a Caramanico Terme (PE) tra il 17 e il 20 settembre 2015 preso atto che:
- dall’analisi di un campione significativo di procedure di valutazione di impatto ambientale e di valutazione di incidenza ambientale svolte in Italia emerge in maniera incontrovertibile la carenza degli elaborati dal punto di vista dell’analisi della presenza dell’avifauna;
- che tale situazione riguarda sia le procedure di carattere nazionale che quelle svolte dalle regioni, con una qualità molto spesso gravemente inadeguata degli elaborati progettuali e delle stesse determinazioni degli enti, con documentazione e atti che presentano molto frequentemente addirittura errori macroscopici a partire dalla nomenclatura;
- che in una percentuale rilevante degli studi di impatto la componente dell’avifauna non viene neanche trattata nonostante gli uccelli costituiscano un gruppo animale fondamentale per la valutazione degli impatti degli interventi sull’ambiente;
- le carenze sono tali da determinare di fatto un ostacolo alla corretta valutazione delle conseguenze di piani e progetti sulle specie e sulle popolazioni, che spesso sono d’interesse conservazionistico e protette a livello comunitario;
- che la stragrande maggioranza degli studi di incidenza o di impatto ambientale è condotta da professionisti di altri settori che non hanno alcuna conoscenza delle scienze naturali in genere e dell’avifauna in particolare con gravi conseguenze sulla completezza e attendibilità delle informazioni contenute negli studi che in diversi casi sono addirittura fuorvianti;
- che nella fase valutativa condotta dagli enti pubblici competenti, dal ministero alle regioni, non vengono coinvolti ornitologi aventi all’attivo almeno pubblicazioni scientifiche a livello nazionale che pure sono centinaia e molte spesso già operanti all’interno delle pubbliche amministrazioni, e che ciò comporta che non siano evidenziate le inaccettabili carenze degli studi nelle successive determinazioni per l’approvazione intraprese dagli enti;
- che in assenza delle informazioni basilari sullo stato dell’avifauna nelle aree interessate dagli interventi si svuota l’obbligatoria fase di monitoraggio delle conseguenze della realizzazione delle opere, sia in fase esecutiva che in quella post-operam;
chiedono al Ministero dell’Ambiente, alle regioni e agli altri enti a vario titolo coinvolti nelle procedure di valutazione ambientale di piani e progetti:
1)di coinvolgere nelle fasi di valutazione degli studi presentati dai proponenti ornitologi che abbiano all’attivo negli ultimi dieci anni almeno alcune pubblicazioni scientifiche nel campo dello studio dell’avifauna;
2)di prevedere obbligatoriamente per i proponenti di piani o progetti un’adeguata ed approfondita analisi della presenza dell’avifauna e degli eventuali impatti sul gruppo attraverso il coinvolgimento di ornitologi;
3)di respingere immediatamente elaborati che non rispondano a minimi requisiti di scientificità e che non comprendano un’analisi dettagliata della presenza delle varie specie di uccelli nell’intero ciclo annuale.
Alla Commissione Europea e ai segretariati delle Convenzioni di Bonn ed Espoo di:
-intervenire presso le autorità italiane al fine di ottenere un rispetto puntuale delle norme relative alle procedure di valutazione di impatto (Direttiva 337/85/CEE e ss.mm.ii..) e di Valutazione di Incidenza Ambientale (Direttiva 43792/CE) con particolare riferimento alla qualità degli studi alla base di piani e progetti , alla successiva fase valutativa e, infine, alle iniziative poste a tutela della biodiversità.
2)MOZIONE SUL MONITORAGGIO DEI RAPACI – PROGETTO EURAPMON
I partecipanti al XVIII Convegno Italiano di Ornitologia tenutosi a Caramanico Terme (PE) tra il 17 e il 20 settembre 2015 preso atto che:
- a livello internazionale vengono richieste all’Italia azioni concrete per il monitoraggio e la conservazione dei rapaci migratori, si vedano in particolare gli obblighi derivanti dall’articolo 12 della Direttiva Uccelli n. 2009/147/CE e dal punto 4 dell’Action Plan del MoU “Raptors” sottoscritto dall’Italia nel 2011;
- nel nostro paese esistono diversi gruppi di ornitologi impegnati sul fronte del monitoraggio e dello studio dei rapaci migratori, ma manca un coordinamento finalizzato all’acquisizione dei dati richiesti dagli strumenti normativi sopra richiamati;
- a livello europeo esistono, anche da decenni, esperienze di monitoraggio a lungo termine condotte grazie alla sinergie del lavoro di Istituzioni, Enti Locali e Associazioni e singoli volontari. Tali realtà si sono recentemente confrontate nell’ambito del progetto EURAPMON a cui il Ministero dell’Ambiente ha dato il proprio contributo finanziario e scientifico;
Chiedono al Ministero dell’Ambiente di
– promuovere e supportare la nascita di un gruppo di lavoro nazionale a cui venga formalmente affidato il compito di monitorare la migrazione dei rapaci e di costituire una banca dati nazionale in linea con gli standard internazionali;
– proseguire il sostegno al progetto EURAPMON per favorire l’integrazione delle attività di monitoraggio condotte in Italia nel contesto europeo.
3)MOZIONE SULLA PREVENZIONE DEL DISTURBO DEI VIDEO-FOTOGRAFI SUI RAPACI
I PARTECIPANTI AL XVIII CONVEGNO ITALIANO DI ORNITOLOGIA
- Preso atto delle esperienze del Gruppo Tutela Rapaci attivo in Sicilia, che dimostrano come il disturbo ai nidi provocato da video-fotografi rappresenti, insieme all’uccisione illegale e al furto ai nidi, una delle principali minacce per le popolazioni nidificanti di diverse specie di interesse conservazionistico presenti sull’isola;
- richiamando le considerazioni finali espresse nel corso della Tavola Rotonda “Etica della Fotografia naturalistica”, tenutasi in occasione del XVI Convegno Italiano di Ornitologia (Cervia, settembre 2011) ;
- considerando che la pubblicazione di foto e video può stimolare la competizione tra fotografi e possa rendere pubblici i siti, mettendo così a rischio le nidificazioni;
- ritenendo che i gruppi di video-fotografia naturalistica sui Social Network ricoprano un importante ruolo nell’educazione ambientale, nella sensibilizzazione verso queste tematiche e possono aiutare a sviluppare un senso critico verso la video-fotografia non rispettosa degli animali;
- richiamando in particolare il regolamento della Sezione Sicilia dell’Associazione Fotografi Naturalistici Italiani (AFNI) che prevede “che non sono ammesse foto e video di animali nel loro nido o nella loro tana o di animali in fase di riproduzione, cova e nutrimento della prole, ai nidiacei, pulli e cuccioli e comunque animali non autosufficienti o ripresi in condizioni non rispettose delle loro abitudini”;
CHIEDONO
ai gruppi Facebook e alle associazioni che si occupano di video e fotografia di:
– non pubblicare foto e video delle seguenti specie: aquila di Bonelli, lanario e capovaccaio, a meno che gli individui ripresi si trovino in contesti che permettano di avere la certezza che le foto non sono avvenute in prossimità dei nidi;
– ribadire in tutte le occasioni il rischio di pesanti conseguenze su tali specie particolarmente sensibili al disturbo umano;
– non fornire informazioni che permettano di localizzare i siti delle specie più a rischio, in particolare nel caso delle specie sopra indicate.